VARIAZIONI ORMONALI INDOTTE DALL’ESERCIZIO FISICO

 

VARIAZIONI ORMONALI INDOTTE DALL’ESERCIZIO FISICO

Dr. Massimo Guglielmi


Moltissimi frequentatori di palestre sono convinti che più ci si alleni, meglio è. I loro istruttori insegnano loro le cosiddette "Split-Routine", in cui ogni giorno viene allenato un gruppo muscolare differente ed in questo modo si presume che i muscoli recuperino e quindi si cresca. Purtroppo però, l'organismo agisce come un tutt'uno. L'allenamento dei pettorali di ieri, quello dei dorsali di oggi e quello delle gambe di domani, per il corpo equivale a stress ieri, stress oggi e stress domani ed il tutto si traduce in un terremoto per i sistemi endocrino e metabolico.

Vi siete mai domandati il motivo dell'uso smodato degli ormoni nello sport? Proprio per sostenere un fisico costantemente sovrallenato!

Andiamo ad analizzare i principali ormoni che subiscono variazioni in seguito ad esercizio intenso e come fare per modificarli a nostro vantaggio.


L'ormone della crescita (GH)


Viene secreto dall'adenoipofisi e aumenta nel sangue durante l'esercizio, con incrementi tanto più pronunciati quanto maggiore è l'intensità dell'esercizio stesso. Bisogna però dire che alcuni studi sembrano provare che tali aumenti possano essere causati dall'aumento della temperatura corporea piuttosto che agli effetti dell'esercizio in sé. Comunque sia, durante l'allenamento si ha una secrezione di GH, che causa:

1. aumento della sintesi proteica;

2. aumento dell'utilizzo del grasso corporeo a scopi energetici e risparmio dell'utilizzazione dei carboidrati;

3. divisione e proliferazione cellulare.

Il rilascio di GH da parte dell'adenoipofisi è principalmente regolato da 2 neurormoni ipotalamici: il GHRH(ormone-ipotalamico-liberante-GH) e la somatostatina(ormone-ipotalamico-inibente).

La aumentata secrezione di ormone della crescita durante e dopo esercizio fisico intenso è simile a quella che si può osservare in altre condizioni che provochino un segnale generalizzato di stress (ipoglicemia, malattia, ecc.).


Testosterone


Il testosterone, ormone anabolico per eccellenza, viene secreto dal testicolo e in minor misura dalla corteccia surrenale. Métivier ha pubblicato una rassegna di studi condotti sulle variazioni della secrezione delle gonadi e l'esercizio fisico. Uno studio dimostrò che dopo un episodio acuto di corsa su nastro trasportatore i livelli ematici di testosterone aumentarono, sia in uomini giovani che negli anziani. Un altro studio molto interessante, perché effettuato su sollevatori di peso, constatò un aumento di testosterone subito dopo 30 minuti di esercizio con i pesi e un ritorno ai livelli di riposo entro 30 minuti. Altri studi dimostrarono che l'aumento di testosterone era proporzionale all'intensità dell'esercizio, ma non dalla sua durata. Infatti dopo esercizi intensi di durata il testosterone e soprattutto l'LH (ormone luteinizzante che stimola il testicolo a produrre testosterone), diminuiscono notevolmente (LH del 50%) e rimangono depressi per molte ore.

Il testosterone sostiene la spermatogenesi (produzione di spermatozoi), stimola la sintesi proteica agendo anabolicamente su muscoli e ossa, e genera le caratteristiche sessuali secondarie maschili (voce profonda, peluria su torace, barba, ecc.).


Gli ormoni tiroidei


L'adenoipofisi, controllore di tutte le ghiandole principali dell'organismo, secerne il TSH (ormone tiroide-stimolante), che induce la ghiandola tiroide a produrre i suoi due ormoni la tiroxina (T4) e la triiodotironina. Per la formazione della loro molecola, i suddetti ormoni richiedono la presenza nelle dieta di iodio.

La principale azione svolta dagli ormoni tiroidei consiste in un aumento generalizzato dei processi metabolici. Specificatamente gli effetti sono:

1. un incremento della sintesi proteica, che li rende quindi indispensabili per uno sviluppo normale nel soggetto giovane;

2. un aumento della quantità degli enzimi intracellulari;

3. un aumento della dimensione e del numero dei mitocondri;

4. un aumento della captazione del glucosio da parte delle cellule e una promozione della glicolisi e della glucogenesi;

5. un incremento della mobilizzazione e della ossidazione degli acidi grassi liberi.

Esiste un notevole contrasto di opinioni nei riguardi delle variazioni del TSH dovute all'esercizio. Risulta provato che a bassi carichi di lavoro il TSH non varia né durante l'esercizio né durante le 24 ore successive. Altri studi indicano il verificarsi di un continuo innalzamento dei livelli di TSH sia durante che 15 minuti dopo un esercizio sub-massimale di lunga durata. Il consistente aumento di TSH, registrabile dopo stress fisico prolungato, è molto probabilmente dovuto al minore livello periferico degli ormoni tiroidei, molto utilizzati a livello tessutale, con conseguente stimolazione (attraverso le vie fisiologiche di feedback) della sintesi di TRH (ormone ipotalamico stimolante il TSH) e di conseguenza di TSH ipofisario.

L'attività fisica protratta è dunque in grado di influenzare l'attività biosintetica della tiroide e di far aumentare i livelli di T3 e T4 senza però creare gli effetti tossici che vengono segnalati in caso di ipertiroidismo.


Le catecolamine: adrenalina e noradrenalina


Sono due ormoni secreti dalla midollare surrenale e hanno effetti su tutti i tessuti del corpo. La loro secrezione è regolata dall'azione svolta dal sistema nervoso simpatico. Peraltro, poiché questo viene attivato in condizioni di "attacco o fuga", c'è da aspettarsi che si producano alte concentrazioni di catecolamine nel sangue durante episodi di esercizio e ancor di più di gara. L'aumento di questi ormoni è correlato con l'intensità del lavoro; tanto più grande è questa e tanto maggiore è l'aumento. Lo scopo di questa iperincrezione consiste in un generale miglioramento della funzione cardiaca, nell'aumento della glicogenolisi nel fegato e nella stimolazione della lipolisi nel tessuto adiposo. Oltre che l'intensità, anche la durata dell'esercizio può influenzare il livello ematico di catecolamine. In seguito all'allenamento si ha una diminuita attivazione del sistema nervoso simpatico in risposta all'esercizio fisico. In definitiva un'attività graduale e costante induce una serie di variazioni tali da rendere una persona meno "eccitabile" in seguito a sforzi fisici e dunque più adatta alla performance.


Il cortisolo


Secreto dalla zona corticale della ghiandola surrenale, il cortisolo risulta elevato nel plasma dopo aver svolto esercizi fisici. Esercita importanti azioni sul metabolismo; una di queste, in particolare, è l'aumentata produzione di glucosio da materiale biochimico non carboidratico, processo definito "gluconeogenesi". Il cortisolo presenta un'azione antagonista rispetto a quella dell'insulina e accelera direttamente la quota epatica di neoglicogenesi. Per sostenere tale aumentata neoglicogenesi, il cortisolo stimola la demolizione delle proteine ed aminoacidi specie a livello del muscolo scheletrico.

Un aumento dell'increzione di cortisolo si verifica in corso di una ampia varietà di situazioni, come ad esempio il freddo, il dolore, il digiuno, i traumi fisici, gli interventi chirurgici, la gravidanza e il parto, le situazioni ansiose (un esame, una competizione, ecc.).

Dopo un'attività fisica intensa e prolungata (minimo 20 minuti di intenso lavoro muscolare) è sempre documentabile un incremento del cortisolo. Il massimo incremento dei livelli plasmatici di cortisolo si determina nei 30 minuti successivi lo sforzo, con permanenza su valori elevati per circa 90 minuti dopo la fine del lavoro muscolare.


Insulina e glucagone


L'insulina viene secreta dal pancreas, in particolare dalle cellule beta degli "isolotti di Langerhans". Il suo compito è quello di far diminuire il livello ematico di glucosio. Tale effetto si esplica attraverso un aumentato trasporto di glucosio attraverso le membrane delle cellule corporee, soprattutto in quelle muscolari. Purtroppo però l'insulina fa anche aumentare la deposizione di grasso negli adipociti e inibisce la cessione di acidi grassi liberi.

Il glucagone secreto anch'esso dal pancreas, ma dalle cellule alfa degli "isolotti di Langerhans", ha effetti esattamente opposti a quelli dell'insulina. Il glucagone mobilizza il glucosio a livello epatico attraverso la glicogenolisi (scindendo il glicogeno depositato nel fegato in glucosio) e la gliconeogenesi (crea glucosio a scapito di aminoacidi), e facilita la mobilizzazione degli acidi grassi negli adipociti.

Si è constatato che durante esercizio fisico il glucagone aumenta e l'insulina diminuisce. Ma la diminuzione dei livelli insulinemici non sta a significare che la captazione di glucosio da parte dei muscoli sia diminuita. Anzi essa è aumentata. Una piccola quantità di insulina è sufficiente per permettere questa maggior captazione e maggior utilizzo muscolare di glucosio, che deve essere adeguatamente rifornito onde evitare quella spiacevole condizione che viene definita "ipoglicemia". E qui entra in gioco il glucagone che riesce a fornire ai nostri muscoli l'energia necessaria alla contrazione(anche se a volte per riuscire nel suo scopo utilizza le proteine).


Ricapitolando ecco i principali ormoni, come stimolarne o inibirne la secrezione ed enfatizzarne o limitarne gli effetti per il miglioramento della nostra forma fisica:


* GH: viene stimolato dall'esercizio intenso, alimentazione ricca di proteine, aumento della temperatura corporea, diminuzione del pH sanguigno (aumento di acido lattico nel sangue);


* TESTOSTERONE: viene stimolato dall'esercizio intenso, ma breve;


* ORMONI TIROIDEI: aumentano con l'esercizio fisico e il miglioramento della forma fisica modifica positivamente l'attività tiroidea. Ricordarsi che per la costruzione di tali ormoni l'alimentazione deve essere sufficientemente ricca di iodio (ne sono particolarmente ricchi i pesci e i molluschi di mare);


* CATECOLAMINE: è bene mantenerle basse durante la normale vita di relazione per evitare il loro effetto catabolico sulle strutture proteiche. Quindi evitare di arrabbiarsi inutilmente in automobile e sul posto di lavoro, ne migliorerete sicuramente in salute sia fisica che psichica;


* CORTISOLO: per diminuirne, per quanto possibile, la secrezione è bene allenarsi brevemente ed infrequentemente; per limitarne gli effetti fare pasti frequenti e ricchi di proteine senza dimenticare il frullato proteico prima di andare a dormire (preferibilmente di proteine del latte) e appena sveglio(meglio se di proteine del siero e peptidi);


* INSULINA: stimolarne la secrezione con carboidrati ad alto indice glicemico subito dopo l'allenamento (meglio se insieme a proteine del siero o peptidi) per poter veicolare velocemente nei muscoli allenati glucosio ed aminoacidi e stimolarne l'anabolismo;


* GLUCAGONE: se si è in una fase di massa è preferibile limitarne la secrezione con una bevanda a base di maltodestrine da bere durante l'allenamento. Durante la fase di definizione, però, è bene che venga secreto per le sue qualità lipolitiche. Sarà meglio comunque prendere degli aminoacidi ramificati e/o glucogenetici per limitare il possibile catabolismo muscolare.


Sperando di esservi stato di aiuto, ai fini del mantenimento di una buona forma fisica ed allo sviluppo di massa muscolare ottenibile in modo naturale, vi auguro buon allenamento!




BIBLIOGRAFIA:

- "ELEMENTI DI ENDOCRINOLOGIA APPLICATA ALLO SPORT"

di G. Fortunio e C. Moretti;

- "LE BASI FISIOLOGICHE DELL'EDUCAZIONE FISICA E DELLO SPORT"

di Fox, Bowers e Foss.